Cinghiale – Sus scrofa

Distribuzione

L’ areale originario del cinghiale si estende su gran parte del continente Eurasiatico e il nord Africa; in seguito ad introduzioni è attualmente presente anche in vaste aree del continente americano, in Australia e in alcune isole del Pacifico.

Il cinghiale è presente in tutta l’Europa centro- meridionale; il limite settentrionale dell’areale europeo interessa la Germania e la parte meridionale della penisola scandinava; sono escluse Danimarca, Norvegia ed isole Britanniche.

Specie dotata di grande plasticità ecologica ed in grado di sfruttare ambienti anche fortemente rimaneggiati dall’uomo, il cinghiale è andato incontro nell’ultimo tentennio ad una spettacolare esplosione demografica che ha coinvolto le popolazioni di tutta Europa (Saez-Royuela e Telleria, 1986). Attualmente la specie è distribuita, senza soluzione di continuità, dalla Valle d’Aosta, attraverso le Alpi occidentali e gli Appennini, sino alla Calabria; è presente anche in Sardegna ed in Sicilia come frutto di immissioni recenti.

Morfologia

Il cinghiale è un animale di aspetto robusto con corpo tozzo e arti corti (la distanza ventre-terreno è solo 1/3 dell’altezza corporea totale). Nei maschi sono visibili i canini inferiori, denti a crescita continua, che sono rivolti verso l’alto e si appoggiano sui canini superiori. Nelle femmine, il canino inferiore ha dimensioni nettamente inferiori.

Il peso e le dimensioni del cinghiale variano in relazione all’età, al sesso e alle condizioni di vita (soprattutto alimentari). [Maschio adulto 80/200 kg, Femmina adulta 60/150 kg]

Il mantello è composto da peli da peli (setole) lunghi e radi e di sottopeli morbidi e sottili (borra), che d’inverno assicurano una buona protezione dal freddo. Alla nascita il cinghiale presenta una livrea color bruno chiaro con strisce longitudinali brune, con funzione di mimetismo protettivo, molto efficace nel gioco di luci ed ombre del bosco. Il mantello striato viene quindi sostituito, verso i 4 mesi, con uno rossastro, che contraddistingue gli animali fino a 12 mesi circa. Dopo l’anno aumenta la produzione di melanina (pigmento che colora di nero le setole) e il mantello assume un colore bruno-nerastro, variabile con la stagione e con l’età, anche in funzione della popolazione di provenienza. 

Habitat

Il cinghiale è una specie che si adatta alle più differenti situazioni ambientali purché vi sia:

– presenza di acqua;

– vegetazione folta e ricca di essenze che possono fornire alimento

– terreno scavabile con il grifo per raggiungere il cibo

La sua distribuzione geografica sembra limitata solo dalla presenza di inverni molto rigidi, caratterizzati da un elevato numero di giorni con forte innevamento o da situazioni estreme di uso agricolo del territorio che determinano la totale scomparsa di zone boscate, anche di limitata estensione, da utilizzare quali zone di rifugio.

L’habitat più favorevole è costituito dai boschi di querce alternati a cespugli e prati-pascoli e caratterizzati da una sufficiente presenza d’acqua.

Alimentazione

La specie è onnivora, tuttavia le analisi dei contenuti stomacali indicano che le sostanze vegetali (frutti, semi, radici, bacche e tuberi) costituiscono il 90% della dieta.

Le abitudini alimentari del cinghiale variano in relazione alla disponibilità di cibo nell’ambiente.

L’assenza di ruminazione permette una digestione solo grossolana delle fibre; per questo motivo se ne rinvengono frammenti nelle feci.

Comportamento Sociale

La struttura sociale del cinghiale è caratterizzata da una gregarietà alla quale si sottraggono solo i maschi maggiori di tre anni (solitari o solenghi) che, per la maggior parte dell’anno, vivono solitari, oppure accompagnati da un altro maschio (scudiero), in genere più giovane. Il nucleo sui cui si struttura una popolazione di cinghiali è quello della femmina con i piccoli; più femmine si riuniscono a formare gruppi omogenei, che hanno una composizione numerica differente e possono comprendere anche i piccoli dell’anno precedente e le femmine sub-adulte.

I soggetti sub–adulti coetanei formano gruppi spesso numerosi, mentre i maschi adulti sono solitari e raggiungono i gruppi di femmine solo nel periodo riproduttivo.

Gli animali sociali hanno al loro interno una precisa gerarchia: nel gruppo esiste una femmina che ha le funzioni di capo-branco guidando gli animali verso il cibo, facendoli fuggire in caso di pericolo, ma soprattutto regolando e sincronizzando il momento in cui tutte le femmine andranno in calore. Lo scopo di questa sincronicità è legato all’esigenza di avere in ogni epoca gli animali giovani della stessa età: la presenza degli animali troppo giovani ritarderebbe lo spostamento del gruppo e il conseguente utilizzo delle risorse.

Vuoi saperne di più?

Iscriviti alla nostra Newsletter